Cos'è
Interventi performativi di musica e danza. Per l’occasione, nei giorni 14 e 15 giugno, due spazi dell’Hangar Balossa saranno abitati da concerti e spettacoli di Danza Aerea, una vera e propria danza al di fuori della gravità, in grado di raccontare storie ed emozioni, coinvolgendo gli spettatori a 360 gradi sia come impatto visivo che come immagine poetica astrattamente immersa nel cielo di chi guarda. Ballerini e acrobati professionisti, si alterneranno, spaziando da diverse tipologie di attrezzi aerei come: tessuto, cerchio, ecc…con esibizioni di coppia o singoli
che sorprenderanno chi guarda e li farà divertire.
I Notturni andranno in scena, con il contributo di Fondazione Comunitaria Nord Milano, nell’Hangar Balossa, suggestiva cattedrale industriale e spazio di recente acquisizione del Parco Nord.
Venerdì 14 giugno
- Ore 19.30 – cycling bar aperitivi, analcolici, birra artigianale e cocktail a base di Fermenta, la prima bevanda fermentata di quartiere
- Ore 20:30 – Sound Games e danza aerea, Frank Sinutre dj e game set + danza aerea
- Ore 21:30 – Deep sitar electronica e danza aerea, Monoh sitar e electronics + Danza aerea
Sabato 15 giugno
- Ore 19.30 – cycling bar aperitivi, analcolici, birra artigianale e cocktail a base di Fermenta, la prima bevanda fermentata di quartiere
- Ore 20:30 – Deep minimal cantico e Danza aerea
- Ore 21:30 – Deep Jazz e electronica e Danza aerea, Satoyama e danza aerea
Frank Sinutre Live
Musica elettronica con strumenti elettronici home made, live set e visual show algoritmico.
Frank Sinutre è un duo di musica elettronica di Mantova attivo dal 2011 che ha la peculiarità di utilizzare nei live singolari strumenti elettronici autocostruiti come il Reactabox, ormai arrivato alla sua terza edizione realizzata attraverso un crowdfunding; ispirato al celebre Reactable, consiste in un controller midi dove loop ritmici, sequenze melodiche ed effetti sono attivati e controllati tramite speciali cubetti da collocare e muovere su uno schermo interattivo.
Sono presenti nei live set anche strumenti tradizionali (chitarra, vocoder, synth, basso, lap steel guitar etc). Nei live show utilizzano anche un particolare visual show algoritmico anch’esso home-made che consiste in un flusso di immagini processate e rielaborate attraverso il segnale audio.
Monoh
è il progetto del solista sitarista elvetico Roger Odermatt che ha trascorso più di 10 anni studiando il sitar con Shalil Shankar, discepolo del leggendario Ravi Shankar. Con Monoh, esplora la fusione tra musica per sitar ed elettronica contemporanea, un campo che rimane ancora oggi in gran parte inesplorato. il suo EP di debutto è uscito su Quiet Love Records. Un immersione visiva e sonora che fonderà per la prima volta con il movimento aereo dei corpi volanti sopra la sua testa.
Danzando sul mondo
Insieme alla musica, arte sociale per eccellenza, protagonista sarà la danza aerea che unisce l’estetica della danza alla forza dell’acrobazia: è il risultato di una perfetta fusione tra varie discipline artistiche e sportive che combinano la ginnastica con le arti circensi.
Può essere svolta su diversi attrezzi. In particolare tessuti, cerchio e trapezio saranno i nostri strumenti di studio. Ogni attrezzo, in maniera diversa, è in grado di donare emozioni e elementi di spettacolarità sempre diversi e in continua evoluzione: tra spaccate, figure statiche e dinamiche si imparerà a unire tutti gli elementi in proprio possesso per creare la propria danza contro la gravità. A livello sportivo, questa disciplina permette di cimentarsi in un’attività completa, in cui le componenti di forza, elasticità e resistenza vengono sviluppate contestualmente alle abilità di equilibrio, coordinazione e scioltezza dei movimenti. Non si tratta, quindi, solo di una pratica sportiva, ma di una vera e propria forma d’arte.
La professionalità della danza aerea sarà garantita da La Clè de l’Art, un’Associazione Sportiva dilettantistica, nata nel 2013 da un’idea e dall’esperienza di Clelia Fumanelli artista eclettica nel suo genere, coreografa, ballerina, acrobata, attrice e doppiatrice.
Voce recitante Sarra Douik, sound design Saul Beretta
Satoyama
Luca Benedetto: tromba e tastiera
Christian Russano: chitarre ed elettronica
Marco Bellafiore: contrabbasso ed elettronica
Gabriele Luttino: batteria, glockenspiel ed elettronic
Satoyama è un ecosistema in cui le persone coesistono con la natura nel tempo, non lontano dal Sato – “dove vivono le persone” – e da Yama, che significa montagna. Satoyama è il nome di questa giovane e favolosa band italiana vincitrice di Nuova Generazione Jazz 2022 e protagonista di Prodjgi 2024.
Satoyama è una foresta magica che incanta. Sguardi circondati da alberi che guardano il cielo. Foglie che girano e creano un imbuto di colori, acqua che smuove aria che percuote sassi. Satoyama è prima di tutto un viaggio musicale evocativo, energico, raffinato e soprattutto difficile da etichettare. C’è, in un certo senso, un’idea politica dietro questa musica; illudersi che il grave problema ecologico non sussista è come
avere un pachiderma in salotto e fare finta che non ci sia. Per questo i quattro musicisti della band, nell’ultimo album intitolato Sinking Islands, identificano ogni brano con una tematica che sta loro a cuore: desertificazione, migrazioni e guerre per l’acqua, surriscaldamento globale, monocolture in agricoltura con impoverimento della terra, inquinamento.
L’album ha però una connotazione positiva – si sente nel finale del brano “Magic forest” – e profuma di terra, di una passeggiata in un bosco dopo un acquazzone e di scelte etiche; l’unico modo in cui è possibile invertire questa tendenza è quella di cambiare in primis noi stessi.