Villa Lonati
DOVE
Via Ausonio Zubiani 1, 20161 Milano
> si trova di fronte all’ingresso sud dell’Ospedale Maggiore Niguarda Ca’ Granda
> MM3 – fermata Maciachini
> Tram 4 e 5 – fermata Ospedale Maggiore Niguarda> Autobus n° 51 – fermata Ospedale Maggiore Niguarda, n° 83 – fermata Via Zubiani
LA STORIA
Costruita nel ‘400, Villa Lonati ha ospitato diverse famiglie nobiliari milanesi.
Dopo un periodo di abbandono è diventata la sede dell’Area Verde, Agricoltura e Arredo Urbano del Comune di Milano.
Situata a Nord della città di Milano (attuale Porta Garibaldi) al confine con il Comune di Niguarda, la Villa-cascina possedeva il viale di ingresso nell’attuale via Benefattori dell’Ospedale.
Il nucleo originale risale al quattrocento a cui nei secoli sono stati aggiunti vari corpi di fabbrica, come la piccola ma graziosa chiesetta. L’aspetto complessivo attuale risale al XVIII secolo e corrisponde circa a quello voluto dai proprietari dopo un’importante opera di ristrutturazione avvenuta nel 1757.
Di origine settecentesca vi sono sicuramente un’altana, torretta belvedere che permetteva un’ampia visuale sui campi circostanti, lo scalone e gli affreschi di cui ora rimangono alcune tracce.
Il complesso, che rimase sempre un po’ isolato dal resto del borgo, si discosta dalla tipica struttura delle ville nobiliari e si rifà di più a quella dei cascinali a corte lombarda.
Tramite un atto di donatio registrato nel 1723 si ottiene una prima e breve descrizione della “Possessione detta della Lonata con Casa da Nobile, con suo oratorio in detta casa et lochi habitati dal Ortolano, di fuori di Porta Comasina e casa da Massaro annessa a detta casa signorile” composta da diverse terre e vigneti, varie abitazioni sparse, stalla, cantina, cucina, cappella e portico, il tutto circondato da mura.
Da perizie effettuate nel 1781 si ottiene una descrizione più precisa della proprietà, posteriore ai lavori di rinnovamento.
Oltre al caseggiato ad uso del massaro, resti degli affreschi all’interno della villa con dettagli, parte della facciata della villa e torretta belvedere, immagine della vecchia porta che dava accesso al viale di ingresso Comune di Milano – Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde – Comunemente Verde – Storia di Villa Lonati comprendente “quattro luoghi terreni, una cucina, una cantina, due portici, una stalla, tre pollai, un forno, una corte con pozzo, tre superiori ed un granaro”, viene descritta la casa da nobile composta da “una porta in arco di cotto, un tinello, un rustico, una cucina, un sito per carbone, uno scalone con andito, un cortile, un oratorio in volta di cotto con sua sagrestia, svariati saloni, una tinara con torchio ad uso, una stanza per l’ortolano, una stalla, una rimessa, una legnera e un portico grande”.
Al piano superiore Nobile vi sono sette stanze da letto e due mezzani sopra la sagrestia. Sopra la porta vi sono due stanze. Superiormente a tutte le dette stanze vi sono solari morti a tetto con torretta, nella quale evvi campanella. Inoltre sotto la prima saletta vi è una cantina.
In un documento del 1830 si trova un dettagliato inventario di Villa Lonata da cui è possibile ricavarne un’interessante “fotografia”: la distribuzione della casa era su due piani, a piano terra si trovavano le sale, compresa quella da pranzo, detta “Sala Mangé” e quella da biliardo, varie dispense, due portici e la cucina. Al piano rialzato, a cui si accedeva tramite uno scalone adorno di quadri, vi erano nove stanze di cui sei da letto.
All’esterno vi erano una “legnera”, una cantina per il vino posta come da tradizione nella parte settentrionale dell’abitato, una “tinesa”, una scuderia e un oratorio aperto al culto pubblico “fatto il titolo Beata Vergine Annunziata” e il campanile della chiesetta in cui erano custoditi oltre a tre campane in bronzo, anche oggettistica sacra e vari reliquari.
È inoltre presente un minuzioso elenco dei suppellettili, degli oggetti e degli utensili all’interno della villa accumulati durante i decenni, di pregevole fattura e talvolta di valore economico superiore a quello dei mobili. La descrizione concerne solo la Casa da Nobile, dove vivevano i proprietari, mentre mancano quelle relative alle costruzioni annesse, quali l’abitazione dell’ortolano, le stalle, il granaio, etc… Tali descrizioni forniscono un’importante testimonianza di quelli che erano i costumi e le usanze dell’epoca, nonché della vita quotidiana della nobiltà milanese.
Dal 1975 ha sede presso la villa il settore Tecnico Arredo Urbano del Comune di Milano con ingresso sito in via Zubiani, 1.
La struttura dell’edificio non ha subito rilevanti modifiche nonostante le importanti opere di recupero e restauro conservativo del 1960 e del 2002. Dell’antico nucleo sono tuttora presenti lo scalone, la torretta e la chiesetta con il suo campanile.
Oltre agli uffici sono presenti serre e giardini dove vengono accudite le piante che l’Amministrazione utilizza in cerimonie ufficiali o destinate ad abbellire i vari uffici comunali. Oltre alle serre destinate alla cura e conservazione delle piante da “interno” è presente una serra didattica dedicata all’esposizione e studio delle piante tropicali. Nella serra tropicale si trovano le specie suddivise secondo l’origine geografica di quattro continenti (Asia, Africa, America, Oceania), ognuno identificato con un colore. Le piante sono contrassegnate da etichette in cui vengono riportati la famiglia di appartenenza e il binomio scientifico che ne identificano la specie. Oltre alle varietà ornamentali sono presenti piante coltivate per i loro frutti commestibili, le loro spezie, le essenze da cui si ricavano fibre tessili, legname, gomma, resine e oli essenziali. Nell’avanserra è possibile osservare le principali famiglie di piante succulente: le Cactaceae, originarie del continente americano, e le Euphorbiaceae, esclusive di quello africano; si può inoltre ammirare un esempio di parete verde verticale.
Le serre ospitano anche le visite guidate rivolte alle scuole dove è possibile sperimentare e comprendere la bellezza della flora, l’equilibrio naturale e la conservazione della biodiversità.
All’esterno il giardino, che ha finalità principalmente didattiche e ricreative, è suddiviso in varie zone: una ospita una raccolta di piante erbacee officinali, fra cui quelle alimentari, aromatiche, medicinali e tintorie.
Un’altra zona è quella definita “zona umida”, costituita da un ecosistema ricco di vita dove vivono piante con un altissimo valore di biodiversità e con grande produttività biologica primaria. Un piccolo specchio di acqua dolce ospita specie, animali e vegetali, tipiche degli ambienti umidi. Sono presenti anche specie esotiche inselvatichite che ormai fanno parte della flora degli ambienti palustri italiani.