Cos'è
Uno spettacolo itinerante di ampia durata, un viaggio lento attraverso il Parco al tramonto accompagnato dalla narrazione, dalla musica e dalla danza.
Un’opera di creazione comune che riunisce formazioni ed artisti di diversa provenienza per il coordinamento e la regia di Lorenza Zambon con la preziosa collaborazione di Sista Bramini.
Daranno vita all’evento:
- Lorenza Zambon di casa degli alfieri- TeatroNatura;
- Sista Bramini, Camilla dell’Agnola, Valentina Turrini, Francesca Laini di TeatroNatura;
- Giorgio Rossi ( co-fondatore di Sosta Palmizi una delle più importanti formazioni di danza contemporanea italiane), Olimpia Fortuni, Lorenzo Lombardo di Associazione Sosta Palmizi;
- Le musiche originali saranno eseguite dal vivo da Carlo Actis Dato e Marco Remondini, noti polistrumentisti e compositori di musica contemporanea; ad esse si intrecceranno i canti e il suono degli antichi strumenti di O’Thiasos;
Oltre agli artisti il Terzo passo accoglierà alcuni testimoni d’eccezione:
- Venerdì 9: Caterina La Porta, docente di patologia generale e co-fondatrice del Centro di Complessità e Biosistemi dell’Università degli Studi di Milano
- Sabato 10: Telmo Pievani filosofo della biologia, evoluzionista, saggista e scrittore, autore televisivo e teatrale;
- Domenica 11: Alice Benessia fisica, filosofa della scienza e artista.
“Il Terzo Passo. Foreste plurali, foreste future dentro la città” si propone di evocare, suggerire e forse istigare un’esperienza di foresta nelle persone che lo seguiranno, donne, uomini, ragazzi “di città”.
In questa nuova edizione 2023 lo sguardo sarà focalizzato in particolare sulla base e origine di ogni vita: il suolo. Il vastissimo mondo vivente che spesso sfugge alla nostra percezione ma che è così strettamente connesso con i nostri corpi e con la nostra salute.
Il suolo e la sua difesa, imprescindibile punto di partenza per una radicale riprogettazione della città; il suolo e il nuovissimo progetto del Parco per la sua difesa dall’attacco violento di una cementificazione che risponde sempre meno a qualsiasi bisogno reale degli umani e della natura.
Sullo sfondo il marchio della crisi in atto, lo sguardo sulla nostra civiltà forse prossima alla catastrofe, forse in declino, forse in cammino per divenire altro da sé.